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Devotio2022

Interviste agli espositori 2022


Arte Sacra Marchetti
Distributori di icone e dell'amaretto del Santuario


Intervista rilasciata da Pier-Luigi Marchetti, titolare.

Ci può presentare brevemente la sua azienda e la vostra produzione?

La nostra azienda nasce nel 1931 con l’apertura di un punto vendita in centro a Verona. Tre generazioni che con costante ricerca di nuovi articoli, voglia di fare e conoscenza del mercato ci ha portato ad essere ciò che siamo oggi. Attualmente, oltre al negozio, ci occupiamo della distribuzione di icone dipinte (anche se sarebbe più corretto dire scritte) a mano, della produzione di simboli in metallo per la catechesi usati nei campi scuola. La longevità della nostra azienda, la serietà dimostrata e l’esperienza maturata in questi anni hanno fatto sì che diventassimo concessionari per la distribuzione dell’amaretto del santuario, il primo liquore dedicato alla Madonna autorizzato dall’ordinario diocesano.

Come valuta la situazione attuale e le prospettive del mercato degli articoli religiosi, dopo il blocco per la pandemia e anche in questo periodo difficile per la guerra in Ucraina?

Le prospettive del mercato sono direttamente proporzionali alla fede del territorio. Più c’è fede più c’è richiesta di simboli ad essa riferiti, di conseguenza con meno fede il mercato di questi articoli è destinato a sparire. La pandemia ha colto tutti di sorpresa, mai nessuno si sarebbe aspettato di vivere una situazione del genere, siamo rimasti spiazzati. Gli errori che sono stati fatti nella gestione di questo evento stanno pregiudicando il futuro di molte aziende anche nel nostro settore, di nicchia ma molto più importante di quanto si possa pensare. Non solo per i numeri, quelli li lasciamo ai contabili, ma per l’aiuto morale che i negozi danno ai clienti. Solo lavorando a contatto col pubblico che acquista arte sacra ci si rende conto di quanto bisogno ci sia di umanità, di contatto, di comunicazione. Sentimenti questi non acquistabili online. La guerra in Ucraina dopo la pandemia sta mettendo a dura prova anche il nostro mercato, le difficoltà che si hanno nel reperire materie prime ed i costi aumentati a dismisura rende tutto più difficile. Il mercato degli articoli religiosi è tenuto in piedi da piccoli artigiani con potere di approvvigionamento limitato, ma con grande spirito di abnegazione atto a superare le mille difficoltà.

Si avvicina la terza edizione di “Devotio”, che vuole rappresentare un momento di ripartenza dell’intero settore. Cosa si attende da questa fiera?

La ripartenza di questo mercato dipenderà anche dal modus operandi degli addetti ai lavori. Un mercato legato non solo alla fede intesa come “io credo in Dio” ma con la frequentazione delle parrocchie, alla partecipazione alla messa domenicale, al catechismo e alla vita comunitaria parrocchiale. Trovo inutile avere l’icona mariana più bella quando poi la gente non sa che esiste la Madonna. Spero di rendere l’idea. Da questa fiera mi attendo che spunti di riflessione e scambi di idee e opinioni possano far crescere l’interesse verso questo mondo che sembra “fantastico” ma che invece è molto più reale di quanto si possa credere.

A "Devotio 2022" porterete delle novità? Quali?

A Devotio 2022 oltre alla presentazione di nuovi soggetti di icone, faremo la degustazione dell’amaretto del santuario Mater Misericordiae, un prodotto artigianale nato da un desiderio e da un’esperienza di fede.


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